HomeDestinazioniCosa Vedere nei Dintorni di Reggio Emilia: Itinerario di 2 giorni

Cosa Vedere nei Dintorni di Reggio Emilia: Itinerario di 2 giorni

La provincia di Reggio Emilia è un territorio ricco di sorprese, situato nel cuore dell’Emilia Romagna. Qui si può vivere un’esperienza di viaggio unica, che combina cultura, eccellenze gastronomiche e la scoperta di luoghi poco conosciuti ma affascinanti.

Ho personalmente scoperto questo territorio, esplorando ogni angolo nascosto e assaporando le meraviglie che questa terra ha da offrire. Il mio itinerario ti porterà a scoprire borghi affascinanti, castelli storici e musei unici, senza dimenticare le eccellenze culinarie come il Parmigiano Reggiano DOP e i piatti tipici dell’Emilia.

Se desideri un viaggio autentico e ricco di esperienze indimenticabili, ti consiglio di seguire questo percorso alla scoperta dei comuni della Bassa Reggiana.

Leggi anche: Cosa fare a Reggio Emilia: Le migliori Attività all’Aperto

1. Brescello: il Set dei Film di Don Camillo e Peppone

La nostra prima tappa è Brescello, un piccolo borgo che ha saputo catturare l’immaginario collettivo grazie alla famosa saga cinematografica di Don Camillo e Peppone, tratta dai racconti di Giovannino Guareschi. Il borgo è un vero e proprio set cinematografico a cielo aperto, passeggiando per le strade del paese puoi immergerti nelle atmosfere che hanno fatto da sfondo alle vicende dei due celebri personaggi.

Il cuore pulsante di Brescello è senza dubbio la piazza principale, dove si affacciano due edifici che hanno fatto la storia del cinema: la chiesa di Santa Maria Nascente e il municipio.

La chiesa, con la sua facciata semplice ma elegante, è stata lo scenario di innumerevoli scontri verbali tra Don Camillo e Peppone. Il municipio, invece, è stato la sede del potere politico del sindaco comunista. All’interno della chiesa è custodita la vera statua del Cristo Parlante, donata a Brescello alla fine delle riprese dell’ultimo film.

Un set cinematografico a cielo aperto

Numerosi sono i dettagli di scena che si possono incontrare passeggiando per il borgo, evocando le celebri vicende di Don Camillo e Peppone. Tra questi spicca il carro armato, memoria della famosa scena in cui Peppone lo guida mentre Don Camillo cerca disperatamente di fermarlo.

Proseguendo, si può raggiungere quella che fu la casa del leggendario sindaco. Sotto un portico, troverai anche la campana priva di batacchio, sotto cui Peppone rimase accidentalmente intrappolato in un’altra scena iconica. Infine, il percorso ti condurrà fino alla locomotiva del treno che portò Don Camillo in esilio sui monti.

Per completare al meglio l’esperienza cinematografica, ti consiglio una visita al “Museo di Don Camillo e Peppone“. Qui potrai ammirare una vasta collezione di cimeli, fotografie e oggetti di scena originali utilizzati durante le riprese della celebre saga.

Inoltre il museo, conosciuto come “Museo Brescello e Guareschi: il territorio e il cinema”, offre anche una ricostruzione fedele di un set cinematografico dei film e una serie di affascinanti fotografie dietro le quinte, che raccontano momenti inediti e curiosità dal set. Un luogo imperdibile per immergersi nell’atmosfera e nella storia dei film.

Per un tour guidato alla scoperta di Brescello puoi contattare l’Ufficio Turistico alla seguente email

2. Pranzo a Brescello: Trattoria “La Bottega”

Dopo la visita a Brescello, è il momento di fare una sosta gustosa. Qui, tra le viuzze del paese, troverai la Trattoria “La Bottega” del Paese di Don Camillo, un locale tipico dove potrai assaporare i piatti della cucina emiliana più autentica. Il locale si presenta autentico come se il tempo si fosse fermato, sulle pareti foto ed elementi della saga.

Qui ho avuto modo di bere per la prima volta il Lambrusco servito nella scodella, una tradizione radicata in questa zona.

Il menù offre una selezione di piatti rustici, semplici ma deliziosi, che riflettono l’anima della provincia. Tra i primi piatti, puoi trovare i tortelli e la pasta fatta in casa, preparata secondo le antiche ricette tramandate di generazione in generazione. Un pranzo in questa trattoria è un’esperienza imperdibile che ti farà sentire come un abitante del posto, completamente immerso nelle tradizioni culinarie locali.

Dove si trova: Via F. Cavallotti, 12, 42041 Brescello RE

3. Reggiolo: La Fiera della Zucca e i Tortelli

Proseguendo il nostro itinerario, arriviamo a Reggiolo, un altro gioiello della provincia. Da non perdere una visita al monumento più significativo del paese: la Rocca di Reggiolo. Si tratta di una fortezza costruita nella prima metà del XIII secolo con lo scopo di difendersi dagli attacchi dei Mantovani.

La Rocca segue il tipico modello del castello medievale a recinto, con una pianta quadrata e quattro torri angolari, di cui le due meridionali sporgono verso l’esterno.

Oltre alla Rocca, vale la pena visitare anche il Palazzo Sartoretti, risalente al XVIII secolo, un elegante edificio che rappresenta l’architettura nobile dell’epoca, e la Chiesa di Santa Maria Assunta.

Un evento imperdibile a Reggiolo è la Fiera della Zucca che si tiene ogni anno il terzo e il quarto weekend di settembre. Una manifestazione che celebra uno degli ingredienti più amati della cucina emiliana: la zucca.

Durante la fiera, che si svolge nei mesi autunnali, avrai l’opportunità di partecipare a workshop dove potrai imparare a fare i famosi tortelli di zucca e amaretti, un piatto tipico e apprezzato da generazioni.

La cucina di Reggiolo è un vero trionfo di sapori tradizionali. Oltre ai tortelli di zucca, potrai gustare altre prelibatezze come i tortelli verdi, il celebre gnocco fritto, i cappelletti e, naturalmente, l’immancabile Lambrusco. La fiera rappresenta un momento di grande festa e convivialità, dove il cibo è al centro dell’esperienza.



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4. Guastalla e la Manifestazione Pianti e Animali Perduti

Un’altra tappa suggestiva del nostro viaggio è Guastalla, un borgo che si anima in occasione della manifestazione Piante e Animali Perduti, un evento dedicato alla biodiversità agricola e alle tradizioni rurali. Questa manifestazione rappresenta un’occasione unica per scoprire piante rare, frutti antichi e razze di animali che altrimenti rischierebbero di scomparire.

L’evento include esposizioni di artigianato locale, mostre agricole e persino una singolare gara canora tra galli italiani!
La manifestazione è un appuntamento annuale che si svolge l’ultima settimana di settembre, volta a far conoscere gli alimenti e i prodotti alternativi nell’ambito di una loro promozione e salvaguardia.

Da visitare a Guastalla: Il Palazzo Ducale

Il Palazzo Ducale di Guastalla, uno dei simboli principali della città, è una testimonianza della lunga storia signorile della regione. Costruito nel XVI secolo durante il dominio dei Gonzaga, è stato originariamente progettato dall’architetto Francesco Capriani, detto il Volterra, e completato da Tommaso Filippi nel 1570. L’edificio ha una struttura a corte quadrata, con portici e un giardino all’italiana. Fu un centro culturale importante, accogliendo poeti e artisti come Torquato Tasso e Il Guercino.

Dopo diversi rimaneggiamenti, necessari per adattarlo a vari usi, il palazzo ha subito lavori di restauro e consolidamento, soprattutto in seguito ai danni causati dal terremoto del 2012. Oggi ospita spazi espositivi e mostre temporanee. È visitabile su prenotazione durante la settimana, e il sabato e la domenica con accesso al Piano Nobile e alla Quadreria Maldotti.

5. Novellara: La Rocca e il Museo Gonzaga

Proseguendo il nostro viaggio, arriviamo a Novellara, dove ti aspetta una delle principali attrazioni storiche della provincia: la Rocca dei Gonzaga.

La Rocca di Novellara è il monumento simbolo del periodo gonzaghesco della città, un’imponente fortezza la cui costruzione iniziò nel 1385 per volontà di Guido Gonzaga. Tuttavia, solo a partire dalla metà del XV secolo la rocca assunse la sua definitiva forma fortificata. Nei primi decenni del Cinquecento, iniziò una trasformazione da fortezza militare a elegante residenza rinascimentale, destinata a ospitare la vita di corte piuttosto che la difesa militare.

Questo passaggio fu realizzato sotto la direzione del famoso artista Lelio Orsi, che tra il 1561 e il 1566 contribuì ad arricchire la struttura con l’aggiunta del secondo piano e della loggia. Orsi decorò anche gli appartamenti del piano nobile, il teatro di corte e le sale d’onore al piano terra, che vantano soffitti a cassettoni, camini in marmo di Verona, e decorazioni con festoni e grottesche.

All’interno della Rocca si trova il Museo Gonzaga, situato nelle storiche stanze del piano nobile, un tempo dimora dei Conti Gonzaga. Il museo espone una vasta collezione di dipinti e opere che documentano la storia della contea, tra cui numerosi dipinti attribuiti allo stesso Orsi e ai suoi allievi. I visitatori possono ammirare affreschi, camini cinquecenteschi in marmo e soffitti a cassettoni, che testimoniano l’importanza artistica e storica di Novellara durante il dominio dei Gonzaga.

6. Poviglio: Il Museo della Terramara Santa Rosa

L’itinerario prosegue a Poviglio, dove ti aspetta una visita al Museo della Terramara, un vero e proprio tuffo nella preistoria.

Il Museo della Terramara Santa Rosa di Poviglio è uno dei più importanti luoghi in cui scoprire la civiltà delle Terramare, antichi villaggi fortificati dell’Età del Bronzo che caratterizzavano la Pianura Padana. Il museo espone i reperti rinvenuti nel sito archeologico di Santa Rosa, dove sono stati identificati due villaggi: il “villaggio piccolo” e il “villaggio grande”, entrambi risalenti al XIV secolo a.C.

Nel villaggio piccolo, sono stati trovati numerosi manufatti che testimoniano la vita quotidiana della comunità. Tra i reperti più significativi vi sono tazze e scodelle in ceramica con decorazioni particolari, tra cui manici a forma di corna, un tratto distintivo di questa cultura.

Il villaggio grande, che copre una superficie di circa 5 ettari ed era difeso da un fossato e una doppia palizzata, ha restituito una notevole quantità di oggetti in bronzo, tra cui pugnali, spilloni e punteruoli. Di particolare interesse sono i cavallini in terracotta e i due modellini di ruota, che potrebbero rappresentare una versione simbolica del mito del carro solare, presente in diverse culture europee durante l’Età del Bronzo.

7. Sissa Trecasali: La Rocca e gli Affreschi Seicenteschi

Infine ci siamo concessi una deviazione nel comune di Sissa Trecasali, nella provincia di Parma, per una visita alla Rocca dei Terzi.

La Rocca dei Terzi di Sissa Trecasali è una suggestiva fortificazione di origine medievale, con una storia che affonda le radici nell’XI secolo. Probabilmente già allora esisteva un castello per la difesa del feudo, che fu poi conquistato dalla famiglia Terzi agli inizi del Trecento.

Grazie alla sua solidità, la rocca riuscì a resistere a numerosi assalti, compresi quelli dei Rossi nel XIV secolo. Tuttavia, nel 1424, la Repubblica di Venezia ordinò lo smantellamento delle sue mura difensive, lasciando in piedi solo il mastio, la torre centrale.

Nel 1440 la rocca fu ricostruita in una forma più residenziale, ma mantenne comunque un carattere fortificato, come dimostrano i resti del mastio, ancora visibili oggi, con i suoi caditoi e beccatelli.

Gran parte dell’aspetto attuale della struttura deriva da una ristrutturazione settecentesca. Ad oggi infatti l’antica fortezza prende l’aspetto di in un elegante palazzo signorile, collegando il mastio a nuove ali residenziali.

All’interno della rocca, le sale sono decorate con soffitti a volta e affreschi. Uno dei più notevoli è il dipinto “Il Giorno che scaccia la Notte” di Sebastiano Galeotti, che impreziosisce la sala consiliare.

Una delle curiosità più preziose della rocca è un antico orologio in ferro forgiato del XVI secolo, situato all’interno di una stanza dedicata. L’orologio, che veniva originariamente collocato sulla torre e richiedeva una carica manuale, risale probabilmente a molti anni prima della campana del 1548, con cui batteva le ore. Ancora oggi, grazie ai restauri, l’orologio è perfettamente funzionante.

7. Caseificio Parmigiano Reggiano DOP: Un’Eccellenza Italiana

Non si può concludere un viaggio nella provincia di Reggio Emilia senza una visita a un caseificio di Parmigiano Reggiano, uno dei simboli dell’eccellenza gastronomica di questo territorio. Durante la visita, si ha l’opportunità unica di osservare da vicino tutte le fasi della produzione del formaggio DOP rinomato in tutto il mondo.

Il processo inizia dalla mungitura delle mucche, per passare alla lavorazione del latte crudo e non pastorizzato. Il latte viene trasformato in cagliata e poi cotto in grandi caldaie di rame. Uno dei momenti più affascinanti è l’estrazione delle forme di formaggio, che vengono poi messe a riposare nelle saline per alcuni giorni. Infine il processo di stagionatura avviene per almeno 12 mesi.

Di impatto sono le lunghe file di forme che riposano nelle celle di stagionatura. A fine visita, una degustazione permette di apprezzare le diverse stagionature del formaggio, scoprendone le differenze di gusto e consistenza del parmigiano.

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Conclusione

Spero che questo articolo ti abbia ispirato a scoprire le meraviglie della provincia di Reggio Emilia. Questo territorio offre una gamma sorprendente di esperienze, dai set cinematografici che hanno fatto la storia del cinema italiano ai tesori gastronomici come il celebre Parmigiano Reggiano.

Potrai esplorare castelli rinascimentali e immergerti nelle tradizioni agricole locali, ma anche vivere esperienze all’aperto che rendono questa provincia unica.

Ti invito a dare un’occhiata a un mio precedente articolo, in cui ho parlato di diverse attività da fare all’aperto a Reggio Emilia; potrebbe arricchire ulteriormente la tua visita, permettendoti di godere anche della bellezza della natura circostante.

Buon viaggio,
David!


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